Il Flexibacterium columnaris è un batterio che colpisce indifferentemente sia pesci provenienti da cattura selvatica sia che siano di riproduzione.
I suoi effetti visivi sul pesce sono:
Corrosione delle pinne
Lesioni biancastre cutanee specie sul muso
Necrosi dei tessuti delle branchie
Scaglie discoste dal corpo con filamenti singoli che fuoriescono da esse
Questo batterio è molto aggressivo e può provocare un alto tasso di mortalità tra la popolazione delle vasche.
Precedentemente si pensava erronaemente che attaccasse solamente pesci gatto, carpe e altri carassidi e anguille, ma gli studi hanno dimostrato che non è affatto vero.
Nella famiglia Cichlidae particolarmente sensibili a questo batterio si dimostrano il genere Tilapia, ma non solo.
Bisogna tener presente che questo batterio può risiedere in esemplari clinicamente portatori sani, provenienti da vasche e allevamenti in cui in precedenza si sono verificate infezioni.
Sono stati isolati ceppi di columnaris di diversa entità virulenta, alcuni dei quali portano alla morte di esemplari anche in sole 18 ore.
Inoltre, l'azione tipica che molti usano adoperare in caso di malattia, quella di innalzare la temperatura, fa prolificare molti più velocemente questo batterio.
Gli esemplari infetti vanno immediatamente isolati.
Le cure migliori si sono dimostrate:
Cloramfenicolo 30/40mg per litro
Nifurpirinolo 0,25mg per litro
Acriflavina 5mg per litro
Qualsiasi dei medicamenti sopracitati vengano usati e necessario farlo in vasca di isolamento, con bagni prolungati per un periodo di 5 giorni.
La vasca va corredata di ossigenatore ma nessun filtraggio e una temperatura non superiore ai 23°C.
Contemporaneamente si consiglia una buona profilassi di pulizia nell'acquario di partenza.